Nulla osta impatto acustico a Roma
Il nulla osta di Impatto Acustico per le attività produttive rumorose Quadro normativo di riferimento
Legge Quadro n. 447/95
Legge Regione Lazio n. 18/01
Campo di applicazione
Il Dipartimento X del Comune di Roma verifica la conformità dei progetti edilizi in materia di tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativo in relazione all’ inquinamento acustico ed all’inquinamento atmosferico.
Cosa Fare
Compilare l’apposito formulario fornito dalla S.U.A.P. con tutti i dati informativi relativi all’impresa che intende porre in essere l’intervento industriale richiesto;
Compilare l’apposito modulo redatto a cura del Dipartimento X del Comune di Roma, peraltro disponibile presso la S.U.A.P,relativo alla richiesta di nulla osta di impatto acustico, ai sensi degli artt. 6 e 8 della legge n. 447/1995 e art. 5 della L.R. n. 18/2001
Considerazioni generali
La valutazione di impatto acustico è rivolta principalmente a tutelare la popolazione esposta a emissioni rumorose, imponendo preventivamente gli accorgimenti tecnici eventualmente necessari per ridurre le emissioni sonore entro i limiti di legge; soluzione che, nella maggior parte dei casi, consente di ridurre significativamente i costi richiesti per la mitigazione nella fase di post-intervento.
Procedure stabilite per i progetti sottoposti a valutazione di impatto acusticoambientale (V.I.A.), ovvero su richiesta dei comuni, i competenti soggetti titolari dei progetti o delle opere predispongono una documentazione di impatto acustico relativa alla realizzazione, alla modifica o al potenziamento delle seguenti opere:
- aeroporti, aviosuperfici, eliporti;
- strade di tipo A (autostrade), B (strade extraurbane principali), C (strade extraurbane secondarie), D (strade urbane di scorrimento), E (strade urbane di quartiere) e F (strade locali), secondo la classificazione di cui al D.Lgs. 30 aprile 1992,n. 285, e successive modificazioni;
- discoteche;
- circoli privati e pubblici esercizi ove sono installati macchinari;
- impianti rumorosi;
- impianti sportivi e ricreativi;
- ferrovie ed altri sistemi di trasporto collettivo su rotaia.
Inoltre, le domande per il rilascio di concessioni edilizie relative a nuovi impianti e infrastrutture adibiti ad attività produttive, sportive e ricreative e a postazioni di servizi commerciali polifunzionali, dei provvedimenti comunali che abilitano alla utilizzazione dei medesimi immobili ed infrastrutture, nonché le domande di licenza o di autorizzazione all’esercizio di attività produttive devono contenere una documentazione di previsione di impatto acustico. La documentazione di valutazione dell’impatto acustico deve essere redatta da un tecnico competente in acustica, ai sensi dell’articolo 2, comma 6 della menzionata Legge quadro n. 447/95
In relazione a quanto sopra esposto, la citata documentazione è utile che contenga almeno le informazioni di seguito elencate.
Aspetti generali
Caratteristiche generali delle sorgenti sonore e descrizione dei luoghi:
- indicazione della tipologia d’attività (settore chimico, tessile, ecc.);
- indicazione delle zone d’appartenenza del Piano Regolatore Generale per l’area sulla quale insiste l’impianto e per le aree ad essa vicine;
- una o più planimetrie orientate in scala dei luoghi interessati dal rumore emesso dall’impianto per una fascia di territorio sufficiente ad individuare i possibili edifici disturbati. La cartografia fornita deve essere inoltre corredata dalla classificazione acustica del territorio, qualora adottata dal Comune;
- descrizione dei cicli tecnologici e delle apparecchiature con riferimento alle sorgenti di rumore presenti. Per le sorgenti sonore che possono dare origine ad immissioni rumorose nell’ambiente esterno o abitativo occorre dare la descrizione delle modalità di funzionamento e l’indicazione della loro posizione in pianta e in altezza, specificando se le medesime sono poste all’aperto o in locali chiusi nonché indicare la parte di perimetro o confine di proprietà interessata da emissioni sonore;
- descrivere le caratteristiche temporali di funzionamento diurno e/o notturno specificando la durata e il tipo di funzionamento (continuo, periodico, discontinuo, ecc.), l’eventuale contemporaneità di esercizio delle diverse sorgenti che hanno emissioni nell’ambiente esterno;
- indicare se si tratta di impianti a ciclo produttivo continuo in base al D.M. 11 dicembre 1996;
- specificare, per rumori a tempo parziale durante il periodo diurno, la durata totale di attività o funzionamento.